mercoledì 19 febbraio 2014

Le balene sono morbide

A Guerrero Negro fa un freddo cane e c'è un vento che il TdC potrebbe farci windsurf con la vela piccola, ma niente ci avrebbe fermate questa mattina quando la sveglia è suonata alle 6.15.
In 15 minuti eravamo pronte. Altro che le fighette di Donna Avventura!
Colazione a Las Cazuelas: avena in acqua e cannella por la nina, uova e riso per la Barbuna e la Fra. Al tavolo accanto erano seduti marito e moglie messicani di Tijuana che avrebbero condiviso la barca con noi.
La guida Heriberto ci ha fatto salire sul furgone e siamo partiti verso la laguna Ojo de Liebre. Per arrivarci ci vuole circa un'ora su strada sterrata attraverso un paesaggio che alterna dune di sabbia alle abbaglianti montagne di sale delle famose saline di Guerrero Negro. Alla fine ci siamo fermati su una spiaggia dove ci hanno dato i giubbotti salvagente e ci siamo imbarcati alla messicana, cioè senza spiegazioni o raccomandazioni (in Australia per andare a vedere la barriera corallina ti fanno un corso di preparazione che pare l'esame per un brevetto).
Il mare era scuro, il cielo grigio e soffiava un vento gelido mentre la nostra barchetta saltava sulle onde per portarsi al largo. Già dalla riva si vedevano in lontananza gli sbuffi e i salti delle balene e noi eravamo emozionatissime tanto che in un attimo abbiamo dimenticato il freddo e io non ho nemmeno sentito il mal di mare.
In pochi minuti ci siamo ritrovati circondati da balene giganti che nuotavano con i loro loro cuccioli accanto. Erano a pochi metri dalla barca e non ne erano infastidite, anzi emergevano spesso curiose a guardarci. Salti, schizzi, code, schiene e pinne da tutte le parti e noi così eccitate che non facevamo nemmeno le foto per goderci lo spettacolo. Pensavamo che avvicinarsi fino a toccarle fosse un evento raro per qualche fortunato, ma eravamo comunque felici di poterle osservare a così poca distanza. Si capiva che le balene erano tranquille in queste acque protette e si divertivano a giocare tra loro e con i cuccioli. Più tardi, invece, una volta presa confidenza con la nostra piccola imbarcazione, mamma e piccolo hanno cominciato a nuotarci sempre più vicino, passando sotto la chiglia ed emergendo sempre più spesso per studiarci finché, meraviglia, si sono avvicinati per farsi accarezzare! Il cucciolo si strusciava sulla barca come un gatto e cercava letteralmente le nostre coccole. Si immergeva un poco, poi ci sputava dallo sfiatatoio e spingeva fuori il muso in cerca delle nostre mani. Anche la mamma si è avvicinata e si è fatta accarezzare più volte, non un tocco fugace, non una carezza rubata, ma lunghe coccole!
Ogni volta che spuntavano ci sporgevamo tutti da quella parte e l'omino che guidava la barca doveva gettarsi dal lato opposto perché non ci ribaltassimo.
È una cosa straordinaria toccare la loro pelle morbida e calda, vederle girarsi su un fianco per guardarti negli occhi, sentire la forza con cui spingono la barca insieme alla delicatezza con cui ricambiano le tue coccole. Indimenticabile e commovente!
Qui trovate alcune foto per farvi un'idea della nostra gioia, ne aggiungeremo altre appena possibile, ma intanto potete vederci realizzare un sogno con i capelli scompigliati e grandi sorrisi. Saremmo rimaste tutto il giorno, ma dopo due ore ci hanno riportate a riva.
I nostri due compagni di barca hanno voluto fermarsi a visitare le saline sulla via del ritorno. Sì, bel paesaggio e simpatico il vecchietto che ci ha raccontato come funziona l'industria del sale per la quale ha lavorato tutta la vita, ma dopo un'esperienza come quella con le splendide balene grigie sai che ci fregava delle saline!
Ci annusavamo le mani per sentire ancora la vicinanza di queste bellissime creature, ma le balene non puzzano e restava solo la sensazione.
Siamo andate a pranzo che erano ormai le due, ma abbiamo trovato un posto, Puerto Viejo che da fuori non valeva una lira eppure la cucina era ottima e ci siamo abbuffate senza vergogna. Comunque non c'è problema perché descargamos regularmente!
Speriamo di fare il bis nei prossimi giorni a Bahia Magdalena prima di tornare a La Paz.



P.s. So che ci sono problemi con i commenti ai post, credo dipenda dal fatto che inizialmente erano impostati per incorporare quelli di Google+, ma richiedevano il login così ho disabilitato il legame, però quelli che avevate già fatto sono rimasti su G+ e qui non si vedono. Meglio se li rimettete così resteranno nei post. Grazie per la pazienza, sapete che sono una Barbuna da viaggio e non da tecnologia!

4 commenti:

  1. Belle le foto e brave!...un mio amico giappo mi h achiesto se puo' venirle anche lui a toccare...di preciso dove si trova questo postto abbondante di carne di bale...di creature???TDC

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Alla faccia dei giapponesi! Comunque potresti aprire qui un centro windsurf perché il vento è terribile!

      Elimina
  2. Che spettacolo ragazze! Davvero bello, vi invidio. ;)

    P.S. Barbuna, mi sa che ci scappa l'intervista :P

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pronta per l'intervista! Tre monzesi alla conquista della Baja California Sur! Evviva!

      Elimina