mercoledì 30 aprile 2014

7 consigli di viaggio e qualche grande verità

il bus per il lago Toba
La lista che segue è redatta secondo la mia personalissima visione. Per me il viaggio deve avere una componente avventurosa e una rigenerante, per questo divido il tempo a disposizione in due parti: la missione e la contemplazione. La missione per me è sempre legata a qualche meraviglia della natura e, se avete letto le cronache dei miei viaggi, ne trovate diversi esempi: osservare i tre laghi del vulcano Kelimutu, accarezzare le balene a Guerrero Negro, incontrare gli oranghi del Borneo nella loro foresta, farmi una foto sul Krakatoa con la maglia di Stromboli, nuotare nella Grande Barriera Corallina. Può essere stancante perché le cose belle non si ottengono mai con facilità e perché in questo mondo diventa ogni giorno più difficile trovare luoghi incontaminati che per definizione non sono ancora stati raggiunti e rovinati dal "progresso" e quindi non ci sono vie agevoli, strade asfaltate, piste di atterraggio o treni con aria condizionata per raggiungerli.
Per arrivare al lago Toba abbiamo sopportato un autobus che cadeva letteralmente a pezzi, stipato di passeggeri che fumavano senza sosta, lungo una strada così impraticabile che per fare 100 km abbiamo impiegato qualcosa come sei ore. Lo rifarei? Senza dubbio. Tuttavia, non deve per forza essere scomodo per essere avventuroso, spesso ci siamo anche goduti gli spostamenti come con la carinissima Rimba Princess sul fiume Kumai.
in Borneo sulla Rimba Princess
La parte contemplativa può essere una giornata di relax in spiaggia, ma anche una passeggiata senza meta nel villaggio più vicino scambiando quattro chiacchiere con la gente del posto, sedersi in un giardino a leggere, godersi una birra dopo una giornata avventurosa, sistemare le foto e aggiornare il blog la sera.
Se preferite star comodi in un villaggio vacanze con un addetto che vi organizza anche gli orari per andare in bagno per riposarvi da mesi di duro lavoro, questa lista non vi serve. Se, invece, volete portarvi a casa un'esperienza e non avete paura di sporcarvi un po', questi piccoli suggerimenti potrebbero tornarvi utili.

1. Viaggiate leggeri. Sembra scontato e lo ripeto troppo spesso, ma è fondamentale. Di tutto quello che a casa ritenete indispensabile, in viaggio userete la metà e al ritorno dovrete comunque lavarlo, stenderlo e stirarlo. Se vi manca qualcosa potete acquistarlo sul posto, se vi trovate nella giungla e non potete comprarlo vuol dire che non vi serve.
Quando nel sud della Cambogia siamo andati alle cascate, eravamo super attrezzati per l'escursione, mentre il tizio che ci faceva da guida indossava solo un paio di pantaloncini ed era scalzo. Tenete presente che, se per il vostro itinerario dovete prendere dei voli interni, raramente accetteranno lo stesso peso dei voli intercontinentali perciò evitate di sforare il minimo consentito dagli aerei più piccoli. Infine, ma non meno importante, quel bagaglio prima o poi dovrete portarlo sulle spalle per tratti più o meno lunghi e vi pentirete di non aver lasciato a casa dell'inutile peso in eccesso.
Mi preme anche fare una nota riguardo i farmaci: se vi trovate in un Paese povero, alla fine del viaggio, per favore, regalate i medicinali che vi siete portati dietro. Potete consegnarli a una farmacia o chiedere all'albergatore o alla vostra guida di metterli a disposizione di chi ne ha bisogno e non se li può permettere.

2. Prevedete giorni cuscinetto. Prima di partire scrivo un piano generico con le mete che mi interessano distribuite sulla durata del viaggio e il tempo per raggiungerle, ma considero anche gli imprevisti che potrebbero dilatare questi tempi. Prenoto sempre solo una notte nelle tappe principali per due motivi: se il posto mi piace posso prolungare il soggiorno, se non mi piace posso andarmene la mattina dopo e dedicare più tempo alla meta successiva. Un posto per dormire e mangiare si trova sempre quindi non siate ansiosi.
Inoltre, dovete considerare il meteo perché se, una volta giunti sul posto, non ci sono le condizioni per portare a termine la missione ed è l'unico giorno a vostra disposizione, avrete perso un'occasione. Meglio dunque avere una giornata libera in più che un ricordo in meno. Quando si arriva in un luogo mai visitato prima, spesso si scopre che c'è molto di più da vedere oltre al motivo che vi ha portato lì, non negatevi il tempo di percorrere nuove strade, di deviare dal programma perché il mondo è pieno di sorprese.

3. Rubate la carta igienica. Questo prezioso consiglio mi è stato dato anni fa dalla mia amica Alison ed è sempre il più valido. Oltre che per il suo uso tradizionale, questo rotolo magico può trasformarsi in fazzoletti, tovaglioli, stracci per pulire e asciugare occupando uno spazio minimo nel bagaglio. Non siate avidi, però. Prendete un rotolo se nel bagno ne trovate più di uno, altrimenti portatene via solo una parte perché bisogna pensare anche a chi viene dopo: non c'è nulla di peggio che tenerla per ore e quando finalmente trovi un bagno libero manca la carta. Be', se l'avete rubata prima dovreste averla con voi.

4. Portatevi da leggere. Libri, riviste, fumetti, quello che volete. A parte che non bisogna mai perdere l'abitudine al piacere della lettura, considerate i tempi morti del viaggio: l'attesa dell'imbarco in aereo, nave o autobus, l'attesa allo scalo, l'attesa dell'ora di cena. Leggete durante gli spostamenti, se non siete in auto perché fa vomitare e soprattutto se non siete alla guida. Leggete sulla spiaggia, leggete sul terrazzo, leggete nella veranda e chi non legge in bagno alzi la mano. In un paese straniero, poi, mi piace leggere la sera un bel libro in italiano dopo aver passato la giornata a parlare altre lingue. Il tempo speso a leggere non è mai, in nessun caso, tempo sprecato.

5. Chiedete sul posto. Nessuno conosce un luogo meglio di chi ci abita, quindi non chiedete informazioni o suggerimenti ad altri turisti perché vi ritrovereste con altre decine di turisti tutti nello stesso posto, come al supermercato di sabato. Fidatevi, invece, della gente del luogo e scoprirete angoli nascosti e sorprendenti scorci della vera vita locale. Evitate i ristoranti segnalati sulle guide, ma seguite la coppietta indigena e troverete ottima cucina tipica a prezzi ragionevoli.
Questo non vale solo per il cibo, ma anche per i negozi e per i luoghi interessanti da visitare. Alloggiate in piccoli alberghi o stanze in affitto e fatevi consigliare dal proprietario che sarà orgoglioso di indicarvi anche le bellezze più nascoste della sua terra, chiacchierate con la cameriera del ristorante, con l'autista dell'autobus o l'uomo che vi porta in barca, con la signora che vi vende la frutta: loro vi guideranno meglio di Google. Sanno cosa è imperdibile e cosa evitabile perché imbastito solo per turisti, sanno cosa è davvero pericoloso al di là degli allarmismi e dei pregiudizi su paesi lontani. Scegliete sempre guide locali, persone originarie del posto, perché hanno una vera passione per ciò che vi mostrano e ne vanno fieri. Ponco, in Borneo, ci ha portati al matrimonio di un suo amico e a casa di due vecchietti a parlare degli spiriti della giungla; Marianus, a Moni, ci ha presentato lo stregone del villaggio al quale abbiamo scroccato un'ottima merenda.

6. Ciao e grazie. Imparate qualche parola della lingua locale e sarete accolti come amici. Bastano semplicemente un saluto e un grazie per ottenere un sorriso e un trattamento speciale perché indicano il vostro interesse e rispetto per il Paese che state visitando. Il vostro sforzo di parlare nella loro lingua sarà sempre apprezzato dalle persone che incontrate e saranno bendisposte nei vostri riguardi molto più che con il turista che chiede loro lo sforzo di parlare inglese. Inoltre, la vostra pronuncia ovviamente sgangherata vi procurerà la simpatia (qualche volta vere risate in faccia) dell'interlocutore. Provate a dire al cuoco che il piatto era delizioso nella sua lingua e vedrete.

7. Guarda dove vai. Personalmente andrei ovunque, ma la scelta della meta dipende soprattutto dal periodo in cui decido di viaggiare perché non solo influisce sui prezzi, ma anche sul tempo che troverò laggiù. Informatevi sul clima, le temperature, le stagioni e valutate il momento migliore per una visita. Certo, se vi interessa visitare un museo non importa se piove, ma in parecchi posti la stagione delle piogge rende le vie di comunicazione impraticabili, in altri ci sono temperature insopportabili in certi mesi dell'anno. Per chi non viaggia in aereo e non ha tempo di andar per mare, raggiungere Paesi lontani diventa un problema, ma abbiamo la fortuna di vivere in Italia, uno dei posti più belli del mondo. Non serve fare migliaia di chilometri per trovare l'avventura che cercate. Per esempio è stato bellissimo scalare lo Stromboli al tramonto per osservare le sue fontane di lava e fare trekking nel Parco Nazionale d'Abruzzo o incontrare un cerbiatto sulla strada in Toscana mentre andavamo alla sagra del fungo porcino.
Insomma, andate dove vi pare, ma andate perché c'è tanto da scoprire fuori casa.

Oltre a queste piccole dritte personali, ricordate sempre le grandi verità universali: 
  • fritto è buono tutto 
  • non è mai morto nessuno per un po' di pioggia
  • bevi acqua in bottiglia e sbuccia la frutta
  • ciò che non ti ammazza ti rende più forte
  • ai tempi di tuo nonno si faceva così e funzionava
  • non sei un medico (a meno che non siate effettivamente un medico)
  • prendi solo foto e lascia solo impronte (la mia preferita)

Buon viaggio!

2 commenti:

  1. Carino l'articolo. E' verissimooooo :-)

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    1. Grazie! Intanto ho sbirciato il tuo blog: interessante, da passeggera, leggere il punto di vista degli assistenti di volo!

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