sabato 7 febbraio 2015

Mai visto: Amazzonia

Quando penso al Sud America, mi vengono in mente tre immagini: Machu Picchu, la Terra del Fuoco e l'Amazzonia. So benissimo che c'è molto di più, ma queste sono le prime tre cose delle centinaia che costituiscono le mie fantasie osservando quella gigantesca pera rovesciata sul mappamondo.
Per il primo post di questa categoria, ho scelto l'Amazzonia.
Un mio vecchio collega di lavoro mi raccontò di esserci andato con la moglie, anni fa. Avevano fatto una crociera su un tratto del Rio delle Amazzoni partendo dal Brasile e mi disse che, dopo aver visto quella, nessun altra foresta al mondo poteva reggere il confronto. Gli credo.
Amazzonia mi fa pensare a esploratori che si fanno strada nella vegetazione armati di machete, circondati da versi di animali e uccelli. Il sentiero è buio e di un verde intenso perché i raggi del sole sono schermati da alberi altissimi e rigogliosi. Riesco quasi a sentire l'umidità, l'odore di fango, il sudore sulla pelle che prude per le punture d'insetto o irritata dal contatto con qualche pianta strana. L'aria calda è piena di fruscii inquietanti, potrebbe essere un giaguaro solitario, oppure quel grosso criceto chiamato capibara o ancora il grande Ara, pappagallo dai colori sgargianti che smuove il fogliame. Ci sono anche serpenti, formichieri giganti, bradipi, piccole rane velenose. Sul fiume si possono incontrare caimani, lontre, anaconde e Inia, i delfini rosa che arrivano a tre metri di lunghezza, oltre agli immancabili piranha.

Una fauna ricchissima e affascinante anche se un pochino spaventosa. Insomma, tantissima vita che, purtroppo anche qui, è minacciata dalla deforestazione e dall'attività dei narcotrafficanti.
Insieme agli animali, anche gli indios, che abitano da millenni questa terra selvaggia, si vedono privare ogni giorno di grosse porzioni di foresta, la loro casa, la madre che li nutre, la culla della loro cultura. 
L'Amazzonia è così grande e impenetrabile che ancora l'anno scorso esistevano tribù così isolate da non aver mai avuto contatti con il resto del mondo. Un gruppo di indigeni è stato cacciato dal proprio territorio in Perù dai narcotrafficanti e dai taglialegna abusivi, così hanno incontrato una tribù nel nord del Brasile, il loro primo contatto con uno straniero. Trovate la notizia qui.
Ma con questo discorso mi fermo, altrimenti sapete dove andrei a finire.
Proseguendo con le fantasticherie, da accanita lettrice di Topolino, non posso dimenticare le tante avventure di Zio Paperone in cerca dei tesori nascosti nell'inferno verde, come la leggendaria El Dorado, una città tutta d'oro e pietre preziose sperduta nel folto della foresta. È questa l'Amazzonia che mi piace immaginare, un grande parco pieno di misteri e bellezze naturali, pericoli e incontri straordinari, uno di quei luoghi che ti portano indietro nel tempo fino all'era dei dinosauri quando la natura era incontaminata e al suo massimo splendore.
Spero che si riesca a preservare questo incredibile territorio perché, quando riuscirò ad andarci, voglio trovarlo vivo e bello come nei miei sogni. Voglio risalire il Rio delle Amazzoni in barca e inoltrarmi lungo uno dei suoi tantissimi affluenti seguendo le orme dei primi esploratori per stupirmi, spaventarmi ed emozionarmi.

Voi come immaginate l'Amazzonia? Ci siete stati?

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